Sull’abbandono scolastico l’Unione Europea nel 2020 ha raggiunto il target fissato, attestandosi sul 9,9%. Fanalino di coda l’Italia, che pur ha ridotto la quota di abbandoni precoci, passando dal 17,8% del 2011 al 13,1% del 2020. E c’è da scommettere che ci siamo riusciti a detrimento della qualità degli studi.
Ma la cosa più sconcertante è che mentre vi sono Paesi che superano il 6% del PIL da dedicare all’istruzione: Svezia (6,9%), Danimarca (6,3%) e Belgio (6,2%), noi invece siamo fermi al 3,9%. Non raggiungiamo neppure Grecia e Spagna (4%). Siamo al livello della Bulgaria (3,9%).
L’Italia non è stata più in grado di raggiungere gli investimenti fatti prima del 2008, anno di terribile crisi finanziaria mondiale.
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